martedì 2 novembre 2010

La risposta di Leano

In risposta elle  mie “ provocazioni “, dei post precedenti, Leano Lepera ci scrive puntualizzando il suo pensiero.

Se altri volessero partecipare alla discussione devono solo inviare  alla nostra mail  le proprie opinioni.

leano

“Nel video del Kisei dojo non vedo molta violenza ma più agitazione e mancanza di padronanza della tecnica.

La violenza non è la simulazione tecnicamente scorretta di un atemi privo di espressività.

A me sembra più "violento" (tecnicamente efficace, concreto) l'aikido come spiegato dal maestro Tada, là dove il kinorenma permette di avere il controllo emotivo che necessita per tagliare la testa dell'avversario in un solo colpo.

Altro che schiaffetti ad uke troppo collaborativi.

Insomma molta apparenza poca sostanza.

Per chi sa leggere tra le righe, il M° Tada risponde a tutte le aspettative di cui si può aver bisogno nell'ambito del budo. “
Leano

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Ringraziando Leano per la sua partecipazione mi sento di concordare in pieno sul parallelismo violento = concreto.

Un pò meno sul ki no renma, là dove penso che nell’intendimento del Maestro, non vi sia nemmeno il concetto di un avversario nè di una testa quindi da recidere.

Ma solo la ricerca di una energia profonda ed assoluta da infondere nella pratica.

Ma questa è solo una mia personale interpretazione,ad altri l’ardua risposta….

Sorriso

2 commenti:

  1. condivido perfettamente la tua interpretazione del ki no renma del maestro Tada ma non vedo dissonanza con quanto da me affermato. la condizione che si cerca di raggiungere con la pratica dell'Aikido Kinorenma oggi per fini elevati quali la non opposizione, il pensiero assoluto, l'assenza di avversario è la stessa di cui necessitavano i samurai in guerra. Potremo dire che paradossalmente la ricerca dell'assenza di avversario è anche il metodo più efficace per sconfiggere un eventuale avversario. lo scopo è raggiungere una meta spiritualmente elevata l'efficacia tecnica assoluta ne è una conseguenza. Il maestro Tada esordi a La Spezia di qualche anno fa affermando che non esiste metodo più efficace dell'Aikido per uccidere una persona. è ovvio che non è questo lo scopo ma dalle spiegazioni del Maestro così come dagli scritti biografici di famosi guerieri come Tesshu e Musashi si evice che i due aspeti non sono separabili. è cioè la ricerca di uno spirito più elevato a renderci come conseguenza padroni della tecnica e non suoi schiavi.
    Leano

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  2. Si, in effetti meditando sulla nostra chiaccherata e leggendo quello che dici mi sento di condividere quanto da te espresso.
    Vi erano, nel tuo post precedente,delle " nuances " che mi sfuggivano.
    Ma d'altronde,come dicevo a Ruta sensei un pò di tempo addietro, solo da poco intravedo la Via del ki no renma.
    Penso di poter affermare, a mia scusante, che sia difficile rimuovere le " incrostazioni " di pensiero che ci portiamo dietro da una vita.Grazie per la precisa ed opportuna precisazione.
    Un caro saluto e buona pratica.
    Sal.

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