lunedì 31 gennaio 2011
Le foto di Hanna
Cari amici, cogliendo l'occasione per ringraziare Hanna Lubek per la simpatica partecipazione in qualità di fotografa al nostro stage, vi passo anche il link dal quale poter vedere e scaricare le foto fatte.
giovedì 20 gennaio 2011
Stasera c’è ki no renma
Spesso ai praticanti di aikido viene chiesto: " Aikido? E cos'è?"
Ogni volta con un sospiro ed un sorriso di superiorità rispondiamo con frasi piu' o meno identiche.
Spieghiamo che è un'arte marziale di origine giapponese, fondamentalmente senza intenti offensivi ( parzialmente falso ), ottima come mezzo di autodifesa ( vero ), dove non ci sono gare e l'unica competizione da sostenere è quella quotidiana contro noi stessi.
Spieghiamo che si utilizzano proiezioni, leve,immobilizzazioni, bokken, jo.
Spieghiamo che ha un nocciolo duro fatto di etichetta, rispetto per gli altri, sacrificio ed ossessivo perseguimento della perfezione e pulizia del gesto.
Spieghiamo, rispieghiamo, ci dilunghiamo ed affannandoci nell'esposizione con paragoni e metafore.
Puntuale peròiva la domanda: " Allora è come il tae kwon do o tipo il full contact ?"
Allora quel sorriso che avevamo sulle labbra diventa quasi di compassione.
Il nostro sé si espande e ricominciamo a spiegare con rinnovato entusiasmo.
Puntuale, crudele, inevitabile giunge la terza classica domanda: " Ma è meglio del karate? E' mortale?" Oppure : Si! E non hai visto la muai thai!!!
A questo punto sconfitto, ogni volta mi torna in mente una frase del Maestro Ruta: " Se quello che cercate è la supremazia in una lotta per strada...compratevi una pistola! Fate prima ed evitate di perdere tempo, sudore e soldi"
La ripeto anch'io a quel punto, ormai vinto dalla mia incapacità, all' interlocutore ed aggiungo l'invito a venire a fare un allenamento di prova.
Capirai gli dico...capirai.
Ho capito invece io, a quel punto, che per l'ennesima volta non son riuscito a chiudere l'Aikido, fatto di parabole circolari, in un cerchio che ne contenga tutto il suo enorme significato.
Capisco allora e solo in minima parte, perchè sia stato denominato " Moving Zen ".
Avete presente il cerchio senza fine dello Zen?
Quello è l'aikido!
Ma ormai lo dico solo a me, perchè mi rendo conto che mentre sto per afferrare la coda di topo di quel cerchio , essa ancora una volta mi sfugge e devo ricominciare e ricominciare ancora ed è a quel punto che dopo anni ancora mi dico :" Vieni a fare una lezione di prova,Sal ! "
Solo adesso, dopo anni, comincio ad intravvedere il significato delle parole del Maestro Tada : “ Non c’è aikido senza ki no renma! “.
Figuriamoci spiegare cos’è.
Preparo il borsone .
Trentaruta: le foto.
Sono oltre cento le foto fatte da Hanna Lubek e Roberto Tartaglione durante lo stage di domenica scorsa.
A loro il nostro grazie per la disponibilità, a voi il link per visionarle.
Le foto non sono scaricabili, ma a breve saranno disponibili su un dvd.
P.s.: se qualcuno avesse fatto altre foto o filmati, broken legs, è pregato di condividerle, thanks
Wokshop Jivaka
JIVAKA WORKSHOP
con
Hanna Lubek
Sabato 29 gennaio dalle ore 16.00 alle ore 19.00
Come rilassare la schiena, le spalle e il collo grazie alle tecniche fondamentali del metodo Jivaka.
Jivaka è un massaggio tradizionale buddhista. Il metodo di riequilibrio energetico che si propone agisce non solo al livello del corpo ma anche della mente.
Durante questo workshop, della durata di 3 ore, si dà a ogni partecipante la possibilità di apprendere alcune tecniche elementari, sufficienti a poter condividere un trattamento rilassante per le spalle, il collo e la schiena, notoriamente sottoposte a stress e rigidità durante la routine quotidiana.
E’ una proposta di studio e pratica introduttiva per chi non ha alcuna esperienza nelle tecniche corpo-mente e di massaggio. Nello stesso tempo offre una panoramica sufficiente a chi invece abbia voglia di approfondire la conoscenza del metodo Jivaka durante i corsi della durata di un weekend che verranno proposti periodicamente nei prossimi mesi.
Dove: Ass. Culturale EKATA, via Camillo Rosalba 38/C, Bari
Infotel: 349 7751145; Email: jivaka.italy@gmail.com; www.jivaka.it
mercoledì 19 gennaio 2011
Foto-poster
Cliccando sull’immagine potrete visualizzare ( come per tutte le foto degli altri post precedenti ) e scaricare la foto in dimensioni reali.
lunedì 17 gennaio 2011
Aikido National Geographic 2
Ed eccoci arrivati alla seconda puntata del nostro documentario .
( questo è invece il link della prima ).
In questo numero ci occuperemo del comportamento della femmina di aikidoka, impegnata nei rituali di corteggiamento ed in quelli di caccia.
Andiamo a scoprire quindi i segreti più reconditi di questa fragile, ma tenace creatura in particolare, ma anche le dinamiche del branco.
Interessante la sequenza fotografica che segue, frutto di prolungati appostamenti a bordo tatami.
Nella prima foto è riconoscibile un esemplare di maschio in piena, si spera, maturità sessuale che subisce il rituale di avvicinamento.
Il mantello pezzato bianco-nero ed il cuore rosso, il malcapitato con andatura guardinga controlla i proprio territorio.
Quando ecco all’improvviso la femmina, preventivamente mimetizzata da foto di O’Sensei, avventarsi con un balzo belluino ed insospettata agilità sull’oggetto delle sue attenzioni.
Dall’espressione del maschio ci si rende subito conto del fatto che l’attacco è né aspettato e nemmeno gradito.
Della serie “ ma questa che vuole? “
E’ un attimo!
La reazione del maschio è istintiva quanto efficace.
La femmina ( della quale si nota la ferocia ) vede fallire il suo attacco:
Quando l’attaccante passa ad arti più seduttive, mediante lo spruzzo dei feromoni ascellari, la granitica sicurezza del maschio sembra vacillare, per una frazione, solo una frazione di secondo sembra voglia cedere alle muliebri attenzioni.
Ma è solo un attimo, ripreso il pieno controllo di sé il maschio allontana l’ostinata pretendente, respingendola in modo brutale.
Ma ciò non fa altro che scatenare la ferocia della femmina respinta, che torna alla carica.
Ma visto ormai fallire più volte il proprio attacco, rivolge le proprie mire su un altro esemplare di maschio che presidia il tatami limitrofo.
Noterete il questa seconda sequenza il perfido rituale di avvicinamento alla preda.
La prende larga fingendo sottomissione.
Guadagna centimetro dopo centimetro, quando c’è l’invasione del kekkai la reazione del secondo esemplare di maschio è rabbiosa, esplosiva, definitiva.
Terrorizzati i giovani cuccioli ( riconoscibili dal mantello interamente bianco ) assistono impotenti all’evento.
Il maschio atterrata la poveretta emette un ruggito di vittoria.
Altri maschi adulti assistono alla scena, la femmina, ormai stanca ed avvilita, medita per un attimo se attaccarli, ma poi pensa che sia meglio rivolgere altrove le proprie attenzioni.
Anche perché nel gruppo ce n’è uno che assomiglia in modo preoccupante a quello che ha appena attaccato, sarà mica il fratello?
Decide quindi, nascondendosi nel branco dei cuccioli ( diabolika!!! ) di attaccare un altro esemplare di maschio, distaccato dal branco e in notevole sovrappeso, sorpreso nella fase del sonno-veglia pomeridiano ( veramente più sonno che veglia ).
Chiesto al cucciolo alla sua sinistra se stia proprio dormendo ed avendone ottenuto una risposta positiva quanto sconfortante, decide di annullare l’attacco e passa oltre.
A questo punto cammina-cammina-cammina-cammina ( in tondo , perché il palazzetto quello e quello è ! ) si avventura nel territorio di un’altra femmina.
Fiutata la presenza dell’intrusa la paciosa espressione si trasforma in una maschera terrificante.
Lo scontro è ormai inevitabile e la storia,inesorabile, si ripete.
Gli altri abitanti della foresta assistono attoniti ed impotenti al dramma.
Con la sfrontatezza e l’incoscienza degli esemplari finto-giovani, un cucciolone si propone alla sfortunata predatrice,ma questa, soppesandone età e peso, con una sola rapida occhiata non lo ritiene un partner desiderabile e lo abbandona al suo destino.
Nel frattempo è iniziata la stagione degli amori e cominciano i primi timidi accoppiamenti
c’è chi corre di qua, chi corre di là
altri assistono impietriti, alcuni mettendosi le mani nella criniera
Nella confusione che ne segue alcuni sbagliano platealmente il partner, scegliendolo addirittura dello stesso sesso
Salvo accorgersene dopo l’accoppiamento del gravissimo errore di valutazione fatto nella scelta.
Tutto questo ovviamente scatena l’indignata reazione dei benpensanti, che zampe al cielo gridano allo scandalo!
La tensione ormai palpabile si trasforma in azione sfrenata
Tutti contro tutti per la conquista del territorio ( che in aikidokese si chiama tatami )
I maschi cominciano a lottare tra loro per accaparrarsi il maggior numero di femmine.
Tentano approcci indiretti.
Eseguono belluine dimostrazioni di forza ed intelligenza,emettendo suoni gutturali..
Si affrontano e si distanziano
Millantano improbabili doti riproduttive, sotto lo sguardo beffardo del contendente.
Ma alla fine come sempre accade in natura tutto torna alla sua condizione di equilibrio.
Il gruppo si ricompone e torna la pace nel branco.
E con questo vi salutiamo dandovi appuntamento al prossimo documentario.
Buona notte.