Come già accennato da Ruta sensei, domenica 2 gennaio si terrà la pratica del Misogi, rituale di purificazione per l'anno nuovo nelle gelide acque del nostro mare.
L'appuntamento è per le ore 9.00 davanti al dojo, il tempo di organizzare le auto e si parte alla volta di Monopoli. Il luogo scelto è una piccola caletta alle spalle del Copacabana.
Portate ovviamente il costume da bagno e un telo per asciugarvi.
Date la vostra adesione solo se siete sicuri della vostra partecipazione, i FORSE saranno conteggiati come NO.
Partecipate numerosi :)
P.S.: dopo il misogi è prevista una sessione di allenamento (solo se raggiungiamo una quota minima di 10 praticanti di Aikido) che si terrà presso lo Shin-Bu.
Francesco
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Per un veloce approfondimento:
Il concetto di purificazione è un elemento fondamentale della dottrina scintoista. La purezza è una caratteristica indispensabile per il contatto con il divino. per questo motivo i rituali di purificazione detengono un ruolo centrale nella liturgia dello Scintoismo. I fedeli sono portati a praticare determinate azioni sacre, quali l'abluzione o il bagno rituale. Il misogi è la definizione collettiva di tutte queste pratiche, che possono variare dalla meditazione, al digiuno, alla respirazione, al bagno sotto cascate o getti d'acqua fredda. Anche i luoghi di culto vengono mantenuti perennemente in uno stato di perenne pulizia e ordine, tradizione a cui è legata l'usanza di ricostruire ex novo i santuari ad intervalli prestabiliti di tempo. Il sale rappresenta un elemento primario nei riti di purificazione, ed è una presenza stabile tra le offerte che vengono portate agli altari.
( Wikipedia )
Serata atipica quella di ieri, dicevo, in cui Ruta sensei ci ha intrattenuto e coinvolto in una lezione su come si fa… lezione .
Dall’essere discenti, ci si trovava proiettati di colpo dall’altra parte della cattedra ( o meglio, tatami ).
Si dovevano illustrare a turno tecniche o forme di tai sabaki.
Sotto la pressione triplice ed incrociata dell’attenzione dei praticanti meno esperti, delle altre cinture nere e dello stesso Maestro.
Alla fine di ogni passaggio si veniva sottoposti al fuoco incrociato di domande, appunti, notazioni e critiche di tutte le parti coinvolte nell’esperimento.
E’ superfluo dire che la cosa è stata molto interessante, specie per quanti, per grado raggiunto, più spesso si trovano a sostituire le eventuali assenze del Maestro.
Era inoltre un ulteriore modo di apprendere ed affinare lo studio dell’aikido.
Sicuramente un esperimento inatteso, ma riuscito.
Anche questo è shin Bu.
Avete fatto i bravi per tutto l’anno tanto da ricevere il meritato regalo?
Se non lo avete ricevuto o siete stati proprio cattivi oppure c’è una seconda ipotesi…
Inchiesta scientifica su Babbo Natale
1) Nessuna specie conosciuta di renne può volare. Ma ci sono 300000 specie di organismi viventi ancora da classificare. Benchè la maggior parte di questi siano insetti o germi, ciò non esclude completamente la possibilità che esistano renne volanti, che peraltro solo Babbo Natale stesso sembra aver visto.
2) Ci sono due miliardi di ragazzi, ossia persone al di sotto dei 18 anni, nel mondo. Tuttavia, dato che sembra che Babbo Natale non visiti ragazzi Musulmani, Indù, Ebrei, Buddisti ecc., questo riduce il lavoro a circa il 15% del totale (378 milioni, secondo l'Ufficio per le Popolazioni). Ad una media (censita) di 3.5 per abitazione, tutto ciò comporta un totale di 91.8 milioni di case. Si presume che ci sia almeno un bravo ragazzo in ogni casa.
3) Grazie ai fusi orari ed alla rotazione della Terra, Babbo Natale ha 31 ore a disposizione per il suo lavoro, assumendo, come sembra logico, che viaggi da est ad ovest. Questo comporta 822.6 visite per secondo. Ciò significa che, per casa di cristiani con almeno un bravo ragazzo, Babbo Natale ha 1/1000 di secondo per parcheggiare, saltare fuori dalla slitta, scendere per il camino, riempire le calze, mettere i regali sotto l'albero, mangiare e bere qualsiasi cosa sia stata lasciata (assumendo a tal proposito che Babbo Natale sia dotato di un appetito paragonabile a quello di un buco nero e sia astemio, o comunque capace di reggere una quantità infinita di alcool, perché in caso contrario sarebbe morto di indigestione già dopo poche fermate, o comunque sarebbe ubriaco fradicio...), risalire per il camino, balzare sulla slitta e dirigersi alla casa successiva. Dando per scontato che ciascuna di queste 91.8 milioni di fermate sia distribuita omogeneamente sulla Terra (cosa che sappiamo non essere vera, ma che per amore di calcolo assumiamo come vera), stiamo parlando di uno spazio medio percorso tra due fermate di circa 1.154 km, e di un viaggio totale di 112 milioni di km, senza contare le fermate per fare quello che la maggior parte di noi fa almeno una volta ogni 31 ore, più il cibo, ecc. Questo implica che la slitta di Babbo Natale si muove a 962 km/sec, cioè 3000 volte la velocità del suono. A titolo indicativo, il più veloce veicolo costruito dall'uomo, la sonda spaziale Ulisse, viaggia alla misera velocità di 40.5 km/sec. Una renna normale può raggiungere al massimo 22 km/ora.
4) Il carico della slitta fornisce un altro aspetto interessante. Assunto che ogni ragazzo non ottenga nulla di più che un Lego medio (900 grammi circa), la slitta dovrà trasportare 321300 tonnellate, senza contare Babbo Natale stesso, che è sempre descritto sovrappeso. Su terreno, una renna convenzionale può trainare 136 kg. Anche accettando l'ipotesi che le renne volanti (vedere punto 1) possano trainare un peso dieci volte superiore a quello di una renna normale, non ci basteranno otto renne, e neppure nove. Avremo bisogno di 214200 renne. Questo incrementa il peso lordo a 353400 tonnellate, senza contare la slitta! Ancora, a titolo di comparazione, questo è quattro volte il peso della Queen Elizabeth.
5) Le oltre 353000 tonnellate che viaggiano a 962 km/sec creano un enorme attrito con l'atmosfera, e questo provocherà il riscaldamento delle renne nella stessa misura di un'astronave al rientro nell'atmosfera. La prima coppia di renne assorbirà 14.3 quintilioni di Joule di energia. Al secondo. Per ciascuna renna. In breve, si volatilizzeranno praticamente all'istante, esponendo le renne alle loro spalle e creando un assordante bang supersonico nella loro scia. L'intero gruppo di renne verrà vaporizzato in 4.26 millesimi di secondo. Babbo Natale, contemporaneamente, sarà soggetto a forze centrifughe pari a 17500.06 volte quella di gravità. Un Babbo Natale di 113 Kg, che sembrerebbe comicamente magro, sarebbe inchiodato al fondo della slitta da una forza di 1957420 kg. Se ne conclude che:
se Babbo Natale ha mai tentato di consegnare regali
alla vigilia di Natale,ora è morto.
Auguri di un sereno Natale 2010 a tutti i praticanti dello Shin Bu,
a tutte le loro famiglie ed ai loro amici.
Vi ricordo che gli orari delle lezioni rimangono invariati ed inoltre vi rammento anche l’ appuntameto con il misogi per domenica 2 gennaio ( seguiranno particolari ).
Un caro saluto a tutti voi ed al nostro caro Fabrizio.
Grazie alla sollecitudine di Nicola Mercuri, abbiamo la possibilità di poter spedire l’intero programma di esami della Aikikai, a chi ne abbia bisogno.
Il file è in formato pdf ed è composto da 24 pagine, capirete che non è quindi comodo pubblicarlo per intero sul blog.
Se vi interessa riceverlo, dovete inviare solo una mail all’indirizzo del blog ( c’è il tasto apposito qui a fianco ) con la richiesta e provvederò ad un veloce invio.
Oppure una versione più sintetica, ma forse meno utile ai principianti, potrete trovarla a questo indirizzo.
Clessidra, 7 minuti
Letture rizomatiche sotto il segno della sabbia
INCONTRI ITINERANTI SENZA PUBBLICO
Da Dicembre 2010 a Giugno 2011
(primo incontro 17 dicembre 2010)
Bari
vari luoghi da un’idea di
Silvana Kuhtz
e
Mariarosa Pappalettera
Rizoma
Il rizoma è un particolare tipo di radice che ha la specificità di penetrare il terreno lungo un movimento di estensione orizzontale, a differenza del più usuale tipo di radice a fittone, che penetra in senso verticale sino a radicarsi in profondità. Ci ispira il fatto che a volte uno sguardo di superficie può cogliere le relazioni fra elementi
provenienti dagli ambiti più disparati.
Con SUPERFICIALITÂ rivendichiamo il significato di VASTE DIMENSIONI. Uno sguardo di superficie, di vaste dimensioni, individua vari elementi della realtà e coglie relazioni con
altri elementi anche molto lontani.
A partire da queste riflessioni, che prendono spunto dalle teorie di due grandi filosofi contemporanei, Deleuze e Guattarì, abbiamo scritto le REGOLE DEL GIOCO.
COSA FARE SE SEI INTERESSAT* A PARTECIPARE
1) “Incontri senza pubblico” vuol dire che non è possibile intervenire alle letture rizomatiche come spettatore. Sulla base del tema (vedi l’elenco sotto), scegli il “testo” da proporre, che potrà essere costituito da parole, immagini, suoni, scene di film, brani
musicali, canzoni, movimento di corpi ed esperienza dei sensi e anche processo del fare; può prevedere il coinvolgimento dei partecipanti all’incontro. La durata massima
del tuo intervento è di 7 minuti. Se i partecipanti convenuti sono più di venti, i minuti scendono a 3.
2) Prenota via mail ( info@poesiainazione.it ) la tua partecipazione all’evento e anticipa in poche righe la natura del tuo intervento.
3) Riceverai quindi l’indirizzo del luogo dell’incontro se non è superato il numero massimo di partecipanti per quella sede e le indicazioni.
Indicazioni a-tematiche
Dicembre: FUOCO - Gennaio: PORTA - Febbraio: RUOLO - Marzo: NASCITA - Aprile: GRANITO
- Maggio: BILICO - Giugno: MAREA
Note
- Porta tutto il materiale e gli strumenti di cui hai bisogno per la presentazione del tuo “testo”.
Quando ti viene dato il tempo rispetta la CLESSIDRA e termina l’intervento al massimo con l’ultimo granello di sabbia (ma se vuoi può durare anche molto meno).
- L’indicazione tematica del mese è solo uno spunto per scegliere cosa portare.
Puoi lavorare sull’indicazione data o sul suo contrario, puoi operare per moltiplicazione o sottrazione, per sentimento, per vicinanza, per lontananza, …per priscio!
Insomma il tema è solo uno spunto.
- Per l’ingresso è consigliato un contributo di tre euro.
PRIMO INCONTRO 17 DICEMBRE 2010 ORE 2030 alle 21 chiudiamo la porta, il tipo di incontro richiede la tua puntualità. info@poesiainazione.it 349 527 9755
Esattamente due anni addietro, il 13 dicembre 2008, nasceva il blog dello Shin Bu Dojo.
In modo del tutto casuale, esso prendeva vita quasi in coincidenza della ricorrenza delle nascita di O’ Sensei, che nacque il 14 dicembre 1883 a Tanabe.
In questi due anni esso ha alternativamente avuto il ruolo di bacheca comune, veicolo di informazione per le iniziative del dojo, avvisi per stages e trasferte, cene e feste … “ a sorpresa”, finestra per il racconto delle emozioni dei nostri praticanti, luogo di condivisione di foto, pubblicazione di avvisi per tutte le attivita’ collaterali svolte da noi “ shinbuisti”ecc. ecc.
Il blog ha avuto attimi estremamente frivoli alternati ad altri più seri e la formula penso che abbia funzionato, come dimostrano i circa 100 accessi quotidiani a questo portale.
Ma tutte le formule sono prima o poi soggette ad usura ed è per questo che voglio, a questo punto, sentire i vostri feed-back.
In termini molto crudi, gradite che si continui su questa strada?
Avete dei suggerimenti per cambi o trasformazioni?
O più semplicemente pensate che l’esperienza sia ormai da ritenersi esaurita, per cui lo si possa chiudere?
Potete lasciare un commento in coda al post, inviare una mail, contattarmi al dojo o meglio ancora far sentire la vostra opinione a Ruta sensei.
Mantenere un blog è come chiaccherare con una amico ma se si chiacchera da soli che senso ha?
Attendo le vostre opinioni.
“ Ciao Sal, vorrei che tu pubblicassi questa canzone di Battiato sul blog dello Shin-Bu. Il titolo e l'autore dicono già quasi tutto sulla qualità del brano, in ogni caso il testo offre degli spunti e delle analogie per la nostra pratica dell'aikido e non solo... “
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..fatto
Il post che segue, con lo Shin Bu non c’ entra nulla.
Magari con l’Aikido tanto, ad ogni modo rappresenta il mio personale pensiero e non quello del dojo.
Perdonatemi, ma sentivo di doverlo fare.
Trenta anni fa moriva ucciso a colpi di pistola un profeta della pace.
Predicava la fratellanza tra i popoli senza divisioni di razza, religione o stato sociale.
Specie in quest’epoca folle, trenta anni fa sembrano una vita fa.
C’era chi si batteva per un ideale, ora al meglio per…il Grande Fratello o per un seggio di consigliere.
Che tristezza, mi sento vecchio
Ci mancano persone come lui
A lui il nostro ricordo…
Ed intanto il mondo continua la sua folle corsa verso il precipizio.
Attenzione : il filmato che segue non è per stomaci deboli, ma io ne renderei obbligatoria la visione nelle scuole. Se non siete sicuri di reggerlo, non cliccatelo!
“ Occhio per occhio, diventeremo tutti ciechi “
Mahatma Ghandhi
Ciao Amici, vi posto la mail che ci invia Michele Nardò, con la quale ovviamente invita anche chiunque altro sia interessato alla cosa :
“ Ciao Sal, tutto bene?
Senti, ti scrivo per segnalarti che sabato mattina c'e' un seminario di Kali in centro ( Progetto Forma, a Bari in Via Melo) dalle 10 alle 13 circa. E' un seminario "divulgativo" aperto agli esterni e a chi volesse avere un primo contatto con la disciplina, per cui potresti partecipare, se ti va (credo che il costo sia intorno alle 30 euro). Oppure, ovviamente, puoi solo dare un'occhiata e poi ci prendiamo un caffè.
Il kali è una disciplina filippina che pratico da un pò, che prevede lo studio del combattimento armato e, come "derivazione da questo", disarmato. Si studiano varie armi , singole e doppie, come bastone (arma base, di circa 70 cm), coltello, ascia, spada, bastone lungo, bastone telescopico, ecc. La parte a mani nude prevede pugni, calci, gomitate,ginocchiate, leve e lotta, controlli al suolo, facendone una delle discipline più complete e formative.
Se ti interessa, fammi sapere. “
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Io purtroppo sono impegnato con il lavoro
Sapevate che anche i materiali hanno una voce e si possono ascoltare?
Questo
che segue è un testo di Graziano Spinosi, un artista bolognese.
Mi piace l’idea del “mettersi in ascolto, senza fretta”, ell’accostarsi silenziosamente ai
materiali per sentirne la voce, ed intonarsi al carattere di ognuno. Sviluppare sensibilità e rispetto verso le cose, le situazioni, le persone. Trovo tutto questo molto vicino all’Aikido, e per cui ve lo propongo anche per questo blog.
Ciao,
Pasquale
“ La voce dei materiali
Da bambino costruivo teatrini e piccole automobili con materiali
di scarto trovati per strada: legnetti, fili di ferro ossidato, cartone.
Era bello questo gioco e mi perdevo, nessuna colpa ne violava
l’incanto. Trascorrevo intere giornate mettendo insieme questi
materiali poveri. Un filo di spago legava le ali di cartone d’un
piccolo aereo alla sua fusoliera e l’aereo volava, lontano. Nello
studio in cui lavoro oggi ci sono gli stessi materiali e mi perdo
anche ora, come allora, pur coi limiti dell’età adulta. Non so più
avere l’abbandono di quando ero bambino ma per tentare d provocarlo
comincio sempre dal materiale. Senza fretta, mi accosto
a un materiale cercando di ascoltare quel che ha da dire. Alcuni
materiali sono chiacchieroni, altri parlano poco. Un po’ come i
gatti, ciascuno col proprio carattere. Cerco di intonarmi a questo
carattere avendo cura di rispettare le sue caratteristiche fisiologiche.
Non mi piace che per dire una cosa se ne neghi un’altra.
Non mi piace mai. Si dice una cosa per dire quella cosa, può
bastare. Allo stesso modo mi piace dire un materiale per dire
solamente quel materiale. Anche questo può bastare. Il cartone
è cartone: arido, polveroso, voce rauca; l’acqua lo smembra e il
fuoco lo consuma. È bello così, anche per questa vulnerabilità.
L’acciaio è nervoso, austero, affidabile. Il ferro è buono, infaticabile
e remissivo. La plastica spesso è incompresa. Non è bello
che la plastica diventi finta-pelle, finto-legno, finta-plastica. Pur
essendo un materiale sintetico ha la fierezza di quelli naturali.
Bisogna accostarsi silenziosamente ai materiali, parlano loro. Il
legno emette suoni che somigliano a quelli del pane. Anche l’acqua
è un materiale. Come gli alberi, una strada, l’orizzonte. La
memoria e la nostra esistenza sono materiali. “
Dopo tanto viaggiare giunse in cima ad un colle dove viveva un vecchio saggio.
“ Svelami il segreto dello Zen e della meditazione.
Fa che io possa raggiungere l’illuminazione, sono anni che la inseguo. “
La risposta, diretta, pura e precisa come un dardo, fu: “
Mi siedo in zazen e…respiro! “
Ragazzi, per chi non lo sapesse, oggi è il compleanno del nostro Fabrizio.
Penso di interpretare lo spirito di tutti gli “ shinbuisti “ porgendo gli auguri più cari di buon compleanno al nostro caro Maestro, Compagno ed Amico.
Auguri sinceri, Fabrizio
Ciao Sal,
ieri a lezione si parlava del "movimento assoluto", concetto difficile da spiegare e forse più facile da sperimentare con lo spirito e con il corpo.
Trovo che uno dei libri che più facilita la comprensione di questo concetto è "Lo Zen e il tiro con l'arco" di Eugen Herrigel. Lo consiglio vivamente a chi non l'ha ancora letto. E' la storia vera di un professore di filosofia tedesco che va in Giappone e gradatamente impara l'arte del tiro con l'arco giapponese.
Questo è un passaggio tratto da questo libro, e mi sembra molto attinente con ciò che il Maestro Ruta diceva ieri:
Pasquale
____
Ringrazio Pasquale per la puntuale,precisa e dotta citazione .
Se non sbaglio abbiamo parlato di questo famosissimo testo moltissimi post addietro.
E’ una lettura stupenda e profonda, consigliato vivamente a quanti ancora non la conoscessero.
…diversi anni addietro, sembra strano ma è così, questo libro mi ha insegnato a fare le mae ukemi;
nulla di strano se non fosse per il fatto che le mae ukemi e l’aikido, in questo libro non vengono mai menzionate.
Provate a leggerlo…capirete
Sal.
Questo tipo di workshop si basa, a seconda delle occasioni, su tecniche selezionate per il rilassamento
della schiena, delle spalle, del collo, delle braccia, delle mani e dei piedi.
Tutte le tecniche sono semplici da apprendere anche per chi non ha alcuna esperienza tecnica
o professionale di massaggio. Pur essendo semplici esse agiscono in profondità e possono
diventare un efficace strumento per aiutare le persone che ci sono care.
In questa occasione ci occuperemo dei piedi. Dalla terra prendiamo energia, sulla terra poggiamo
i nostri piedi. Rilassare i piedi e le gambe aiuta la schiena e il bacino a non accumulare
tensione. Avere la consapevolezza della base libera il centro energetico del nostro sistema e
dona fluidità ai nostri movimenti.
ADDRESS: Trav. Giulio Petroni 39/5 (Aikido dojo), ISCRIZIONI : Cell. 3497751145, jivaka.italy@gmail.com.
“Un viaggio di mille miglia deve cominciare con un solo passo.”
Energia
Stabilità
Metsuke
Kekkai
Il sorriso
Grazie a Piero per le bellissime foto, sperando che voglia scusarmi per la post-produzione.
Il vino buono va fatto decantare perché possa essere gustato.
Il week end romano con il Maestro Tada è quel vino buono che è stato versato nel decanter: ora è possibile, a distanza di giorni, assaporare le sue parole e sentire che lavorano non solo nella pratica ma anche nella vita.
Prima delle sue parole mi ha affascinato la sua persona e in altro modo non posso esprimere quello che ho provato e provo se non dicendo che mi sono innamorata. Possibile innamorarsi di un uomo di ottant’anni? Ebbene sì!! Come non essere presa da quella sua “presenza”? Quasi tangibile il dojo personale del Maestro Tada! Un dojo non chiuso, tuttavia, nel quale tutti abbiamo avuto accesso, ora sotto il suo sguardo compiaciuto (ne ho colto uno così su Valentina mentre praticava sapientemente in un gruppo come tori!) ora sotto il suo sguardo premuroso e benevolo, talora solo appena un po’ impaziente per la “lentezza” di molti di noi.
Mi sono rimaste impresse soprattutto le parole che paragonavano l’aikido ad un’arte sopraffina come la pittura. E molti sono stati gli esempi in cui il Maestro ha fatto ricorso a immagini di paesaggio e a colori. Dove posare lo sguardo? Il Maestro dava indicazioni per “fissare un punto”, ma non un punto “vuoto” di senso: se si trattava di guardare in alto diceva di fissare così intensamente lo sguardo nel cielo da far diventare i nostri occhi azzurri; se invece la direzione dello sguardo scendeva al livello dell’orizzonte allora l’immagine da visualizzare diventava la cresta ondulata di una montagna; se si trattava di fissare lo sguardo in basso allora occorreva sprofondare con gli occhi due metri sotto terra. Le sue parole hanno creato immagini tangibili dentro di me. Chiaro perché più volte il Maestro Tada abbia ripetuto che il senso più importante è il tatto! Mi è sembrato di toccare con il naso quella terra nella quale sprofondava il mio sguardo, di sentirne l’odore pungente, mi è sembrato davvero di sfiorare con le dita, diventate lunghissime, quella cresta di montagna.
E poi il Maestro ci ha svelato un segreto. Il segreto per apprendere, secondo il quale l’allenamento di ore è certo necessario ma inutile se manca l’unica disposizione veramente importante: quella di fondersi totalmente con ciò che desideriamo faccia parte di noi!
Mari
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Grazie Mari, per la tua collaborazione al nostro blog.
Grazie per il bel commento allo stage
Sal.
Spulciando in rete ho trovato questa bellissima intervista rilasciata da O’Sensei nel 1957 e pubblicata sul sito del Takehaya Dojo di Roma.
Cliccate sul link per leggerla.
…io un’ideuzza, ce l’avrei!
Partenza da Bari il 3.12.2010, alle 10.00 e ritorno il 5.12.2010 alle 13.15: 98.22 euro.
Da aggiungere circa 100 euro per i due gg. di albergo.
Che ne pensate?
Chi si fa avanti?