Spulciando in rete ho ritrovato due aneddoti, dei quali circolano infinite versioni e varianti, ma la cui sostanza è identica.
In entrambi il tema di fondo è l'attaccamento.
Comunque venga inteso è per lo Zen un aspetto negativo della vita. Non a caso uno dei suoi concetti base è la vacuità del tutto: " l'impermanenza delle cose" e quindi l'inutilità di questo sentimento.
Nel nostro mondo, fatto di competizione continua, risulta ostico digerire un principio simile.
Nell'aikido questo concetto dilatandosi giunge al movimento assoluto.
Ritornando agli aneddoti di cui sopra, eccovi il primo:
" Due monaci, una ragazza ed un fiume.
Due monaci nell'attraversare un fiume incontrano una giovane e bella donna che chiede loro aiuto per il guado.Uno dei due ignora completamente la donna, come richiesto dalla propria regola, l'altro invece si avvicina, la carica sulle spalle e dopo il guado del fiume la depone sulla sponda. In silenzio i due monaci riprendono il viaggio, ma ad un certo punto il monaco ligio alla regola del monastero, sbotta in un aspro rimprovero, ricordando all'altro che ai monaci è proibito anche solo parlare con le donne.La risposta dell'altro è fulminante: fratello, dice, io ho lasciato quella giovane donna sulla sponda del fiume, tu la porti ancora nel cuore! "
Ed ecco il secondo, trovato in rete, pare sia di origine indiana:
" Il discepolo che voleva imparare a camminare sull' acqua.
Un discepolo disse un giorno al suo Guru che voleva imparare a camminare sull'acqua.
Il suo Guru assecondò il suo desiderio. Gli anni passarono e furono anni di duro allenamento, alla fine però il discepolo riuscì nel suo intento di camminare sulle acque.
Corse dal maestro felicissimo di poter vantare l'ambito risultato raggiunto.
Anche in questo caso la risposta fu terribile: sei uno stupido,disse, con poche monete, i tuoi compagni hanno attraversato il fiume tutti i giorni in barca."
Il post è venuto lungo, le considerazioni, alle quali non attaccarsi ;-) fatele da voi.
A chi fosse interessato mi permetto di suggerire un libretto:
Casa editrice Adelphi, titolo " 101 storie zen ", a cura di Nyogen Senzaki e Paul Reps.
Buona notte.
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