Dal modo nel quale ci rapportiamo alla vita, dalla nostra "filosofia", dai modelli interiori discendono tutta una serie di comportamenti e scelte di vita. Di questo ci curiamo poco anzi, spesso, non diamo nessuna importanza alla personale filosofia che sta alla base della nostra esistenza. Eppure è un tema fondamentale. Forse qualcuno obietterà di non avere alcuna filosofia ma... anche questa è una filosofia! Altri diranno: "io non amo la filosofia, prendo la vita così come viene!" Ebbene anche questa è una filosofia...
Non ce ne accorgiamo ma dai "principi interiori" discendono le "forme esteriori", le decisioni, le scelte e i comportamenti.
Per esempio chi ha una fede (vera) cercherà di seguire i dettami della propria religione modificando il proprio comportamento secondo le regole descritte. Chi sposa la filosofia del vegetarianesimo (amare e rispettare gli animali) non mangerà carne. Chi crede che gli AC/DC siano il massimo della musica si recherà ai loro concerti impiegando tempo, soldi ed energie per seguire le sue convinzioni musicali. Chi crede che pagare le tasse sia immorale e che gli ebrei siano un popolo di cui raccontare barzellette voterà... (vabbè lasciamo perdere!)...
Passando all'Aikido se ne deduce che i principi che poniamo alla base della nostra pratica determinano la forma delle tecniche, il tipo di esecuzione, il modo di rapportarsi ai compagni, ecc. Facciamo due esempi estremi e contrapposti:
- filosofia adottata (più o meno consapevole): “ nell’aikido quello che più conta è il fiato, il ritmo, la forza, l’abilità a tirare durante l’esecuzione tecnica”. Da questo modo di pensare deriverà un aikido molto intenso, ginnico, giovanile con forme che tenderanno a forzare il corpo del partner e a sviluppare un forte ego tanto più sviluppato quanto si è capaci di tirare più del partner.
- filosofia: “quello che conta è il ki, la meditazione, l’aspetto spirituale”. L’aikido che ne deriva sarà molto fluido, poco marziale, poco intenso e poco fisico.
Naturalmente ci possono essere infinite variazioni ma, indubbiamente, non è possibile mescolare stili differenti e insegnamenti di diversi maestri perché, come dicevo, la forma esteriore è il riflesso di quella interiore. Per esempio lo stile del maestro Tada contiene una specifica filosofia che ne sta alla base e prevede l’applicazione di una serie di principi come: il movimento continuo, l’approccio “assoluto”, metsuke, estensione del ki, la non-contrapposizione tra uke e tori, ecc. Da questi principi discende una specifica e peculiare esecuzione tecnica. Ogni tecnica esprime quindi i principi che ne sono alla base.
Due stili differenti non sono tra loro confondibili o interscambiabili come, per esempio chi è convinto che gli inquisiti non debbano essere candidati al parlamento non potrà votare i partiti che li candidano. Un vegetariano non potrà mangiare carne a giorni alterni così come un cattolico praticante non prende l’ostia se prima non si è confessato.
Ogni nostra idea su cosa è giusto o riguardo al modo in cui intendiamo la vita ne fa discendere dei comportamenti conseguenti. Va da se che chi “parla bene e razzola male” è semplicemente un ipocrita o un fariseo ma questa è un'altra storia…
Fabrizio Ruta
Grazie per questa chicca sensei!
RispondiEliminaLeggo sempre con piacere il vostro blog, siete bellissimi! E grande Sal!
A presto! Milano e Roma ci attendono! ^_^
Baci! K
Grazie per l'attenzione , ma k sta per Katia???
RispondiEliminaCiao,Sal.
Oh... pensavo venisse fuori la mia fotina...!
RispondiEliminaSì, sono Katia di Torino! Ciao!
I love Japan, I love Italy too - beautiful.
RispondiEliminaI salute from Poland.
Pati
Hi Pati, thanks for follow our blog.
RispondiEliminaI Hope you enjoy with our pages about Aikido and its philosophy.
I've seen your photo on your blog, they're very beautifull, compliments.
Unfortunately I don't understand your idioma.
Many greetings from Italy.
Sal.
:-)
Ciao, Katia anche se ti nascondevi dietro la K ti avevo riconosciuta, a presto sui tatami milanesi,ciao.
RispondiElimina:-)