lunedì 9 marzo 2009
Una Manciata di Foglie
Come ormai dovreste aver capito, l'introduzione allo Zen di alcuni post addietro, non era casuale.
Era una sorta di anticipazione di quello che avremmo poi ascoltato durante lo stage.
L'aneddoto della vita del Budda ha rappresentato la chiave di apertura ed il filo rosso di tutto lo stage del M° Dionino.
Lo riportiamo per quanti non fossero presenti allo stage.
Il Budda, un giorno, raccogliendo una manciata di foglie chiese ai suoi discepoli: " sono di piu' le foglie che ho in mano o quelle di tutta la foresta? ".
Il discepolo più accorto rispose ovviamente che le foglie sugli alberi erano in numero maggiore.
Al che il Budda rispose :" esatto, io non posso conoscere tutte le foglie della foresta, ma queste poche foglie bastano per conoscere tutte le altre ".
Ricollegando l'aneddoto alla pratica ed allo stage, il M° Dionino spiegava che era, ovviamente, impossibile trasmettere tutto durante solo poche lezioni.
Quello che poteva lasciarci erano solo una parte di insegnamenti, appunto..."poche foglie" sulle quali porre l'attenzione.
Sul tatami come nella vita di tutti i giorni.
Le " foglie " erano quindi indicate come segue: i piedi, il tanden, la schiena, il respiro e le spalle.
Ne parleremo singolarmente nei prossimi post.
Nel frattempo immagino che molti di voi abbiano da manifestare le proprie sensazioni ed impressioni sullo stage, lo spazio del blog è aperto a tutti, dovete solo inviare i vostri pensieri.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
E come aggiunta..
RispondiEliminaAnche se poniamo l'attenzione sulla manciata di foglie, ugualmente saranno presenti tutte le foglie della foresta.
..Cioè.. pur ponendo l'attenzione sul particolare, il tutto, la globalità non svanisce..
Questa foto che scattai penso che sia proprio ad hoc per questo post.
http://www.flickr.com/photos/pdiablos/3022340814/
bellissimo insegnamento, ci riporta all'attenzione, allo studio e all'impegno che ognuno di noi deve mettere nella pratica a livello individuale. il maestro è un importante riferimento, ma la "via" la devi percorrere in prima persona.
RispondiEliminami dispiace non aver potuto partecipare, ma ci vedremo di sicuro allo stage di giugno.
pietro (del mi zai dojo)
...un solo commento per quello che sento ogni qualvolta metto il mio piede sinisro sul tatami: noi siamo il bosco, gli alberi e gli animali, l'acqua e la terra, niente ci contiene, tutto gira intorno a noi senza scalfire il nostro amore.
RispondiEliminaAl mio mastro ed ai miei adorati compagni e amici di dojo
silvia
Onore al merito.
RispondiEliminaLa foto del post è di Piero.
Complimmeeti.
:-)
Domo arigato!
RispondiEliminabravo
RispondiElimina